Non è che non vuoi studiare, è che non riesci a concentrarti

Studente adolescente concentrato sui libri in un ambiente silenzioso e ordinato.

Perché è così difficile concentrarsi quando studi?

Quante volte ti sei seduto alla scrivania con l’idea di studiare “seriamente” e dopo pochi minuti ti sei ritrovato a guardare il telefono o a fissare il muro? Non è pigrizia.
Il problema non è che non vuoi studiare, ma che il tuo cervello fatica a trovare le condizioni giuste per mantenere la concentrazione.
La concentrazione nello studio non è un interruttore: è un equilibrio tra emozioni, ambiente e motivazione.
Quando sei stanco, distratto o stressato, il cervello “chiude le porte” all’apprendimento. E più ti sforzi di restare concentrato, più diventa difficile.

Cosa succede nel cervello quando non riesci a concentrarti?

Le neuroscienze spiegano che la concentrazione nasce da tre fattori: calma, motivazione e curiosità.
Se uno di questi manca, l’attenzione crolla.
Il sistema limbico — la parte del cervello che gestisce le emozioni — lavora come un filtro. Se percepisce ansia o noia, blocca l’accesso alle aree della memoria e dell’apprendimento.
Per questo, quando studi un argomento che non ti interessa o lo fai in un ambiente caotico, ti distrai facilmente.
Ma quando qualcosa ti appassiona, puoi restare concentrato anche per ore senza accorgertene.

Un esempio reale: la storia di Giulia

Giulia, 16 anni, era convinta di “non essere portata” per studiare. Passava ore davanti ai libri, ma dopo pochi minuti la testa volava altrove.
Durante un laboratorio di Felicemente a Scuola, ha scoperto che il suo vero problema non era la volontà, ma l’ambiente in cui studiava.
Faceva i compiti in cucina, con il televisore acceso e il telefono sempre a portata di mano.
Abbiamo provato a cambiare abitudine: una stanza più silenziosa, dieci minuti iniziali di respirazione e un blocco di studio da 25 minuti seguito da 5 minuti di pausa.
Dopo due settimane, Giulia ha raccontato: “È come se il cervello si accendesse solo quando tutto intorno è calmo.”
Da allora ha capito che la concentrazione non è questione di forza, ma di contesto.

Come creare le condizioni giuste per concentrarti davvero

La concentrazione nello studio si costruisce con metodo. Ecco alcune strategie semplici ma efficaci:

  • Riduci le distrazioni visive: metti via il telefono o usa la modalità “non disturbare”.
  • Studia in blocchi brevi, come la tecnica del pomodoro: 25 minuti di studio, 5 di pausa.
  • Fai pause attive: muoviti, bevi, respira, cambia posizione.
  • Dai un senso a ciò che studi: chiediti “a cosa mi serve?” o “come posso spiegarlo a qualcuno?”.
  • Crea un rituale personale: una musica rilassante, un tè caldo, un ambiente ordinato.
    Queste piccole abitudini aiutano il cervello a capire che “è il momento di studiare” e a restare nel flusso senza stress.

Come aiuta il metodo Felicemente a Scuola

Il metodo Felicemente a Scuola nasce per unire emozioni e attenzione.
Quando la scuola diventa un luogo in cui si può parlare di come ci si sente, il cervello si rilassa e torna ad apprendere.
Nelle attività che proponiamo, gli studenti imparano a riconoscere quando sono distratti e a riportare l’attenzione con esercizi pratici di respirazione, movimento o ascolto.
In una scuola di Milano, dopo due mesi di percorso, il 70% degli studenti ha dichiarato di sentirsi “più concentrato e meno sotto pressione” durante le lezioni.
Questo dimostra che la concentrazione non si impone: si coltiva.

Non è questione di forza di volontà, ma di metodo

Spesso pensiamo che chi si distrae sia “pigro” o “disorganizzato”. Ma la verità è che nessuno riesce a concentrarsi in un ambiente che non favorisce la calma mentale.
Imparare a studiare non significa solo leggere meglio, ma ascoltare il proprio corpo e le proprie emozioni.
La mente è come una lente: per mettere a fuoco, ha bisogno di luce, silenzio e presenza.
E quando capisci come creare quelle condizioni, scopri che puoi davvero imparare tutto.

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