Come attivare i principali neurotrasmettitori in classe con la Warm Cognition

Bambini felici che ridono in classe durante un’attività didattica coinvolgente, immagine simbolo della Warm Cognition e dell’attivazione emotiva nei processi educativi.

Matteo entra in classe con il broncio. La mattina non è iniziata bene: una lite con il fratello, un’interrogazione a sorpresa e lo zaino dimenticato a casa. Ma poi l’insegnante propone un gioco. Un quiz interattivo a squadre, con punti da guadagnare e traguardi da raggiungere. Bastano pochi minuti e Matteo cambia. Ride, partecipa, si confronta. C’è qualcosa, in quel clima, che lo ha trasformato. Ma cosa?

La risposta sta nella chimica del cervello. Quando un docente conosce il ruolo dei neurotrasmettitori, i messaggeri chimici che regolano attenzione, memoria, motivazione, ansia e serenità, può trasformare la classe in un laboratorio di benessere e apprendimento. Ogni giorno possiamo stimolare in modo naturale sostanze come dopamina, serotonina, ossitocina, noradrenalina, acetilcolina e GABA, e ridurre l’eccesso di cortisolo, l’ormone dello stress. Il risultato? Studenti più presenti, curiosi, fiduciosi. Una scuola che funziona.

Luciano Guazzi è ideatore del progetto Felicemente a scuola e da oltre quindici anni lavora per costruire una scuola più umana e consapevole. Nei suoi percorsi accompagna insegnanti e team educativi a riconoscere il valore delle emozioni, il potenziale delle neuroscienze e la forza delle buone relazioni per trasformare il modo di fare scuola.

Warm Cognition e neurochimica dell’apprendimento

La Warm Cognition è un approccio pedagogico che integra mente, emozioni e relazioni. È il contrario dell’apprendimento freddo, puramente cognitivo e impersonale. Quando gli studenti vivono esperienze cariche di significato emotivo, i loro cervelli reagiscono chimicamente: si attivano circuiti legati al piacere, alla fiducia, alla calma, alla motivazione. Questo è il campo d’azione dei neurotrasmettitori.

Ogni volta che uno studente si sente accolto, ascoltato, coinvolto, il cervello rilascia dopamina, serotonina, ossitocina e altri messaggeri che favoriscono la memorizzazione, la concentrazione e il desiderio di imparare. Allo stesso modo, se l’ambiente scolastico è giudicante, stressante o competitivo, aumentano i livelli di cortisolo, che inibiscono le capacità cognitive e compromettono il benessere.

L’approccio della Warm Cognition è dunque anche un approccio neurobiologico, che punta a creare un clima educativo in cui il cervello possa esprimere il suo massimo potenziale. Ecco come agiscono i principali neurotrasmettitori legati all’apprendimento.

Ne parlo in modo più approfondito in questo articolo, a questo link

Strategie didattiche per attivare i principali neurotrasmettitori

Per ogni neurotrasmettitore esistono modalità specifiche con cui possiamo favorire la produzione naturale nel contesto educativo. Ma non si tratta solo di trucchi o tecniche isolate: queste strategie sono parte di un approccio più ampio e consapevole che mette al centro il benessere psicofisico dello studente. Di seguito esploriamo come ogni neurotrasmettitore può essere attivato in classe attraverso pratiche concrete e semplici da integrare nella didattica quotidiana.

Per aumentare la dopamina

  • Gamification: premi e sfide attivano il sistema di ricompensa.
  • Apprendimento esperienziale: attività coinvolgenti e significative.
  • Feedback positivo: riconoscere l’impegno degli studenti li aiuta a migliorarsi.

💡 Esempio: una caccia al tesoro digitale con enigmi da risolvere. Ogni tappa superata sblocca la successiva e rafforza la motivazione attraverso piccoli premi simbolici.

Per aumentare la serotonina

  • Creare un ambiente positivo e inclusivo.
  • Promuovere il movimento e la mindfulness.
  • Favorire la cooperazione.

💡 Esempio: il “tavolo delle vittorie”, dove gli studenti condividono ogni settimana un piccolo successo personale, trasformando anche l’errore in crescita.

Per aumentare l’ossitocina

  • Costruire patti di classe.
  • Utilizzare il gioco e la collaborazione.
  • Incentivare l’empatia e l’aiuto reciproco.

💡 Esempio: responsabilità condivisa in progetti a coppie, dove i risultati dipendono dalla collaborazione sincera.

Per aumentare la noradrenalina

  • Proporre sfide a tempo con obiettivi concreti.
  • Alternare momenti di concentrazione e rilassamento.
  • Stimolare l’attenzione con attività pratiche.

💡 Esempio: sfide di gruppo a tempo per costruire qualcosa, con missioni sempre nuove e coinvolgenti.

Per aumentare l’acetilcolina

  • Promuovere la lettura e la riflessione.
  • Stimolare il pensiero critico con quiz e giochi.
  • Incentivare l’esplorazione.

💡 Esempio: quiz interattivi all’inizio della lezione con classifica dinamica, per stimolare la memoria e l’elaborazione dei contenuti.

Per aumentare il GABA

  • Introdurre momenti di relax e mindfulness.
  • Evitare carichi cognitivi eccessivi.
  • Favorire ambienti sereni e sicuri.

💡 Esempio: “Laboratorio della calma”, con musica rilassante, pause frequenti e lavori di gruppo a ritmo lento.

Per ridurre il cortisolo

  • Rilassamento e respirazione.
  • Attività all’aperto e creative.
  • Routine stabili e ambienti accoglienti.

💡 Esempio: “lettura libera” quotidiana o giochi matematici non valutativi per ridurre l’ansia da prestazione e migliorare l’auto-efficacia.

Un metodo che lavora con il cervello, non contro

Nel metodo Felicemente a scuola, questi principi sono centrali. Ogni formazione teorico-pratica aiuta i docenti a creare ambienti in cui i neurotrasmettitori “giusti” vengano attivati spontaneamente. La scuola diventa un luogo dove si impara con il corpo, la mente e il cuore.

👉 Approfondisci il percorso formativo Felicemente a scuola

Schematizziamo: Neurotrasmettitori e strategie

Ecco uno schema che spero possa aiutare a comprendere meglio

NeurotrasmettitoreEffetto positivoStrategie didattiche
DopaminaMotivazione, attenzioneGamification, premi simbolici, sfide
SerotoninaBenessere emotivo, memoriaClima positivo, celebrazione dei successi
OssitocinaCollaborazione, fiduciaAttività in coppia, gruppo, responsabilità condivise
NoradrenalinaConcentrazione, reattivitàSfide a tempo, problem solving
AcetilcolinaPensiero critico, concentrazioneQuiz, lettura, giochi cognitivi
GABARilassamento, memoriaMusica, pause, mindfulness
Cortisolo(da ridurre!)Attività rilassanti, non valutative, pause creative

Prima di concludere, vale la pena soffermarsi su una riflessione: queste conoscenze non sono solo interessanti da un punto di vista scientifico, ma straordinariamente trasformative nella pratica quotidiana. Capire come funziona il cervello non significa solo migliorare l’apprendimento, ma rendere la scuola un luogo più umano, consapevole e accogliente. Quando le teorie neuroscientifiche incontrano la pedagogia empatica, accade qualcosa di potente: gli studenti non solo imparano meglio, ma stanno meglio. E un ragazzo che sta bene, è un ragazzo che ha voglia di crescere.

dott. Luciano Guazzi

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