Cos’è la Warm Cognition e perché è fondamentale nella scuola di oggi

Chiudi gli occhi e pensa per un minuto all’esperienza più intensa che hai vissuto nella tua vita. Bella o brutta che sia, anche se è accaduta molti anni fa, è probabile che ti tornino in mente dettagli vividi: cosa stavi facendo prima che succedesse, l’orario esatto, gli odori, i vestiti che indossavi…

La Warm Cognition è un concetto che riconosce come il pensiero non sia un processo freddo e isolato, ma strettamente intrecciato con emozioni, relazioni e contesto sociale. In pratica, non si tratta solo di “capire razionalmente”, ma di sentire e vivere ciò che si apprende, così che quell’esperienza diventi davvero e come tale possa essere memorizzata in modo più efficace.

Le attività e le modalità di comunicazione basate sulla Warm Cognition non solo aiutano a raggiungere gli obiettivi formativi, ma creano un ambiente in cui mente ed emozioni lavorano insieme. Questo tipo di esperienze favorisce una comprensione più profonda, stimola empatia e resilienza, e rafforza la consapevolezza personale. Con strumenti come ad esempio lo storytelling, il role-playing e momenti di riflessione, la scuola può tornare a essere un luogo in cui imparare significa vivere.

Come l’amigdala influenza la memoria

L’amigdala è collegata all’ippocampo, l’area responsabile della memoria a lungo termine. Quando viviamo un’emozione intensa, l’amigdala attiva una serie di processi neurochimici che potenziano la codifica della memoria. In particolare:

  • Se un’informazione è associata a un’emozione forte, viene immagazzinata più facilmente. È per questo che ricordiamo con chiarezza eventi emotivamente significativi, mentre dimentichiamo informazioni neutre.
  • L’emozione aumenta attenzione e concentrazione, facilitando l’apprendimento. L’amigdala, con l’aiuto del sistema dopaminergico (inserire link interno all’articolo sui neurotrasmetttitori) , mantiene alta la motivazione.
  • Uno stress costante, invece, ostacola l’apprendimento. Un’amigdala iperattiva può interferire con la funzione dell’ippocampo, riducendo la capacità di memorizzare.

Perché la Warm Cognition è cruciale nella scuola

La scuola tradizionale ha spesso puntato sulla memorizzazione meccanica. Ma oggi le neuroscienze dimostrano che l’apprendimento coinvolgente ed emotivo è più efficace e duraturo, perché:

  • Le emozioni positive associate all’apprendimento (insegnanti appassionati, ambienti accoglienti, metodi attivi) aumentano l’engagement.
  • Lo storytelling attiva le emozioni e facilita la memorizzazione.
  • Le esperienze pratiche e sensoriali rafforzano le connessioni tra emozione e conoscenza.
  • Un ambiente sicuro e senza giudizio riduce l’ansia e libera l’apprendimento.

I benefici concreti della Warm Cognition

Motiva e coinvolge
Quando uno studente è emotivamente coinvolto, la lezione diventa più interessante. Un insegnante che trasmette passione risveglia anche il desiderio di scoprire, non solo di “sapere”.

Memorizzano più facilmente e velocemente
Le emozioni intense fissano i ricordi. Se un concetto è accompagnato da una storia o un’esperienza che colpisce, sarà ricordato molto più facilmente.

Fa diventare gli studenti “persone migliori”
La scuola non serve solo a “sapere”, ma anche a crescere come persone. La Warm Cognition aiuta gli studenti a sviluppare empatia, relazioni sane e resilienza.

Li aiuta a gestire stress e ansia
Un ambiente emotivamente sicuro permette agli studenti di sbagliare, esplorare e imparare senza la paura del giudizio.

Come mettiamo in pratica la Warm Cognition nei nostri percorsi

Ecco alcuni esempi di attività formative ispirate alla Warm Cognition, su cui formiamo direttamente i docenti durante i nostri percorsi:

Lezioni Narrate (Storytelling emotivo)

Un insegnante di storia racconta un aneddoto collegato a eventi reali. Gli studenti, divisi in gruppi, creano una versione illustrata (disegni, brevi video, presentazioni). Ogni gruppo condivide poi l’esperienza, raccontando come la storia li ha fatti sentire e cosa hanno appreso.

Lezioni per discipline

All’interno del metodo Felicemente a Scuola, ogni disciplina può essere rivisitata in chiave emozionale per favorire un apprendimento più coinvolgente e significativo. In matematica, ad esempio, si esplorano le connessioni tra numeri ed emozioni nella “matematica delle emozioni”; in letteratura si leggono e interpretano i testi attraverso il vissuto degli studenti, nel percorso “emozioni tra le pagine”; nelle scienze si indaga il funzionamento del cervello e il ruolo delle emozioni nella percezione del mondo. In storia si propone un approccio esperienziale che consente agli studenti di “vivere la storia”; in educazione civica si lavora sull’idea di una “comunità empatica”; in musica si costruisce la “sinfonia delle emozioni”; in arte si sviluppa il tema dell’identità con “il ritratto di chi sono io”; in lingua si impara a riconoscere e raccontare le emozioni attraverso le parole; infine, in geografia si compie un “viaggio alle radici delle emozioni”, per comprendere come il luogo influenzi la nostra esperienza interiore.

Attività di gruppo

Progetti collaborativi in cui ogni studente ha un ruolo. Questo costruisce relazioni e fa sentire ogni ragazzo parte integrante della classe.

Role-playing e simulazioni

Mettersi nei panni di un personaggio (storico, letterario o scientifico) aiuta a comprendere meglio contenuti ed emozioni. Dopo la simulazione, una riflessione guidata aiuta a elaborare l’esperienza.

Laboratori di mindfulness

Brevi momenti di centratura (meditazioni, respirazione guidata 4-7-8) aiutano gli studenti a riconoscere le proprie emozioni e a prepararsi all’ascolto. A seguire, possono scrivere un pensiero su come si sentono e su ciò che stanno imparando.

Progetti multidisciplinari

Ad esempio: ideare una campagna di sensibilizzazione ambientale. I gruppi fanno ricerca, scrivono contenuti, realizzano materiali digitali e presentano il progetto. Ogni scelta è motivata da emozioni, valori, idee condivise.

Spazi di condivisione emotiva

Il “cerchio della condivisione emotiva”: ogni studente esprime come si sente rispetto al tema trattato. L’insegnante guida il confronto con domande aperte, accogliendo le emozioni senza giudizio.

Per concludere, la Warm Cognition non è solo una strategia educativa da inserire in qualche attività qua e là. È una visione profonda del processo di apprendimento, fondata su basi neurobiologiche e relazionali, che restituisce centralità all’esperienza vissuta, al sentire, all’incontro autentico tra docente e studente. Non si tratta solo di “insegnare meglio”, ma di creare contesti in cui il sapere possa veramente attecchire, trasformarsi, e lasciare una traccia. È in questa integrazione tra cognizione ed emozione che l’apprendimento diventa profondo, umano e duraturo.

dott. Luciano Guazzi

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